Gli Stati Uniti hanno introdotto nuove restrizioni sull’export di chip per l’intelligenza artificiale, imponendo quote per 120 Paesi.
Questa mossa è stata motivata dalla preoccupazione per la sicurezza nazionale e per evitare che la tecnologia venga utilizzata in modo improprio.
La Cina ha risposto definendo l’azione di Washington come una “flagrante violazione delle regole”, sottolineando la necessità di rispettare gli accordi internazionali sul commercio e sull’innovazione tecnologica.
La decisione degli Stati Uniti potrebbe avere ripercussioni significative sull’industria globale dei semiconduttori e sull’adozione dell’IA in diverse regioni del mondo.
Bisognerà monitorare da vicino lo sviluppo di questa situazione e capire come influenzerà il panorama tecnologico internazionale.
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