Oleg, un bambino di 11 anni, è uno dei pochi sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz quando l’Armata Rossa entra nel 1945.
Il suo nome diventa simbolo di resilienza e coraggio di fronte all’orrore della Shoah.
La sua testimonianza è preziosa per non dimenticare le atrocità del passato e per sensibilizzare le generazioni future sull’importanza della pace e della tolleranza.
Oleg rappresenta la speranza di un futuro migliore, nonostante le ferite profonde lasciate dalla guerra e dall’odio.
La sua storia è un monito contro l’indifferenza e la discriminazione, invitando tutti a riflettere sulle conseguenze dell’odio e della violenza.
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